In un mondo sempre più votato al vertiginoso ritmo imposto da internet e dai social network, anche la Fotografia stenta a mantenere quella riflessività che le è (o dovrebbe essere) connaturata. Tutto è ridotto al consumo immediato, realizzato attraverso la condivisione su larga scala, tanto larga quanto grande è, in fin dei conti, la rapidità con la quale ci si dimentica di ciò che si è visto (ma non assimilato).
Il modo in cui si vive la fotografia moderna, saldamente ancorato all’immaterialità del “bit”, conduce allo smarrimento del sapore storico di una fotografia, che rappresenta, sempre e comunque, un preciso momento che giammai tornerà.
E mentre scrivo sono consapevole io stesso di non essere in grado di ricordare bene tutti i momenti che ho fotografato da quindici anni a questa parte, con la differenza che, un tempo, si apriva uno scatolone polveroso e si riguardavano le stampe; oggetti materiali che costituiscono parte del patrimonio umano di chi le ha realizzate e che, per via della loro stessa materialità, sono tramandabili ai posteri.
Al giorno d’oggi è difficile immaginare che il supporto di memorizzazione digitale ove insiste l’archivio del fotografo, possa essere “tramandato”, legato com’è alla obsolescenza programmata cui sono soggetti tutti gli strumenti elettronici, oltre che alla loro effimera affidabilità.
La stampa, allora, continua ad essere l’unica vera testimonianza dell’operato dei fotografi, benchè questi ultimi preferiscano sempre investire in costose attrezzature, piuttosto che nella realizzazione di stampe di alto pregio e durata, che concretizzino al meglio la propria idea fotografica.
Per difendermi da tutto questo, oltre a stampare personalmente i miei lavori, mi avvalgo dell’operato di laboratori specializzati, che garantiscono alta qualità e ampia scelta di supporti su formati maggiori di quello da me stampabile personalmente. Recentamente, proprio su Palmi, è iniziata l’attività di MyArtLab, di Massimo C. Brando; un laboratorio Fine Art altamente specializzato, ove è possibile trovare competenza, intesa con lo stampatore e grande umanità.
Proprio ieri Massimo ha stampato la fotografia che vedete in apertura di questo articolo. Il formato scelto è stato di 40×100 cm ca., mentre per il supporto, su suo suggerimento, ho scelto una carta Baryta, la Platine 310gr/mq della Canson. Un supporto semiglossy, ad alta resa di dettaglio e elevato D-Max che ha reso tremendamente giustizia alla luce che ho colto quel giorno.
Questa stampa, debitamente incorniciata da un esperto corniciaio, diventerà il regalo di nozze di una giovane coppia di amici.
In questo articolo le immagini del lavoro ultimato.
Non dimentichiamoci di stampare le nostre fotografie, sono la testimonianza dello sguardo che abbiamo posato sul mondo durante la nostra vita.
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