Titolo: Viaggio In Aspromonte – I mille volti della bianca montagna
Dimensioni: Orizzontale grande, 33×28 cm, 440 Pagine
ISBN: Copertina rigida, sovraccoperta: 9781389073557
Data di pubblicazione dic 29, 2017
Lingua Italiano
Acquistabile su BLURB
La fine del viaggio
Il viaggio è giunto al termine, finalmente potrei dire. E lo direi senza remore se non sapessi che un viaggio del genere non può mai concludersi veramente, perchè prima ancora di essere un viaggio nel senso materiale di spostamento, è un viaggio dentro noi stessi e le nostre origini.
Nove anni sono trascorsi dalla prima fotografia scattata all’Aspromonte, quando ancora anche solo l’idea di realizzare un libro era più che mai lontana, inesistente anzi. Nove anni durante i quali molte cose sono cambiate, io stesso, il mio rapporto con il mondo, il mio modo di vedere la fotografia. Anni durante i quali è maturata in me la consapevolezza e la voglia di dedicare qualcosa alla mia terra e nulla era più adatto di un lavoro fotografico di amplissimo respiro.
Ho cominciato, allora, a organizzare il lavoro, pianificare le escursioni e adottare un metodo di lavoro in ottica editoriale, conscio delle mille difficoltà a cui sarei andato incontro. Non solo, infatti, l’opera era ancora in embrione – e solo chi ha pubblicato un libro, o si occupa di editoria, può avere una vaga idea di quanto sia difficile creare un’opera editoriale, concepirla e impaginarla – ma una volta completata quella fase che Augusto Pieroni definisce di “acquisizione“, si sarebbe posto il problema di pubblicare un’opera così imponente come quella che avevo immaginato. Ed infatti i problemi non sono mancati.
Nonostante mi fossi occupato di impaginare personalmente il testo, non sono riuscito a trovare qualcuno disposto a pubblicarlo. Un libro fotografico, infatti, richiede costi di stampa estremamente onerosi, specie quando è composto di oltre quattrocento pagine, la maggior parte delle quali recanti fotografie. Se a questo aggiungiamo il formato generoso di 33×28 centimetri, la copertina rigida ed il sovraccoperta, è possibile rendersi conto dell’impegno economico che una casa editrice dovrebbe affrontare per stampare il libro in una tiratura sufficientemente estesa da rendere il costo di copertina accettabile. Parliamo di cifre a quattro zeri ed io non sono certo Sebastião Salgado, per indurre qual che sia editore ad investire sul mio nome.
Ciononostante non mi sono dato per vinto. Ho deciso che “Viaggio in Aspromonte” doveva essere reso pubblico, anche a costo di rinuciare ai profitti, non foss’altro che per consentire a chiunque di prendere contatto con questo mio lavoro.
La formula editoriale
In assenza di sponsor e altre soluzioni la scelta è ricaduta sull’autor publishing e sulla stampa on demand. Queste scelte tuttavia, benchè obbligate per i motivi cui ho accennato, mi hanno costretto a rinunciare alla soddisfazione di toccare con mano le copie della prima tiratura e di poter contare sull’attività di promozione e distribuzione normalmente offerta da una casa editrice.
Il libro esiste, ma non è tangibile finchè non viene ordinato, e questo è un vulnus al già traballante mondo della carta stampata.
L’altro grosso problema riguarda il prezzo di copertina che, proprio a causa dell’assenza di una tiratura iniziale che ammortizzi i costi di stampa, è piuttosto elevato. Su questo punto, purtroppo, nulla ho potuto fare per renderlo più accessibile, se non rinunciare totalmente ad ogni forma di profitto. Ho deciso di utilizzare Blurb.com per realizzare il libro, in quanto tra i servizi on line per l’auto-pubblicazione mi è sembrato quello più solido, con la maggiore qualità dello stampato e della rilegatura, ma soprattutto uno dei pochi ad avere in listino un formato di fotolibro adatto alle mie esigenze. Non tutti, infatti, consentono di stampare fotolibri di grande formato e con grande numero di pagine, attribuire loro un codice ISBN gratuitamente e inserirli, sempre gratuitamente (salvo l’unico onere per l’autore di acquistarne almeno una copia), nel catalogo dei fotolibri in vendita. Il sistema di Blurb è semplice: crei un libro, lo carichi e lo stampi, pagando il relativo costo. Se vuoi anche venderlo basta spuntare una casella, nessun costo aggiuntivo e puoi anche applicare un margine di guadagno, che ti verrà versato ad ogni vendita.
Io non ho applicato alcun margine. Il costo di copertina equivale al costo di stampa ed è esattamente il prezzo che ho pagato per avere la mia unica copia sullo scaffale della mia libreria.
Mi rendo conto che spendere poco meno di duecento euro per un libro non è esattamente all’ordine del giorno, nè alla portata di tutti. Purtroppo non avevo alternativa, se non ridurre drasticamente il volume dell’opera, di fatto privandola della sua identità e senza, per giunta, risolvere davvero il problema. Anche dimezzando il numero di pagine, infatti, avrei ridotto di circa il 50% il prezzo di copertina, che sarebbe rimasto comunque ben sopra la media per un libro fotografico di questo formato. L’unico modo era aumentare la tiratura e questo, s’è detto, non è stato possibile.
La tecnologia, d’altra parte, viene in aiuto. Con soltanto € 3,49 (anche qui nessun margine di profitto è stato aggiunto) è infatti possibile acquistare anche la sola versione in PDF di “Viaggio in Aspromonte”, visualizzabile su qualunque dispositivo. Una piccola consolazione che, però, consentirà a tutti di accedere al mio lavoro, valutarlo nella sua interezza e decidere, con tutta calma, se si desidera sentire il profumo della carta stampata e, soprattutto, se un pezzo della propria terra e della propria storia vale un quinto di uno smartphone di ultima generazione.
Da parte mia, per incentivare il mondo della carta stampata, posso soltanto aggiungere un omaggio personale a chi deciderà di acquistare la copia cartacea: una stampa FineArt, formato 30×45, di una qualunque delle fotografie presenti nel libro, autografata e dotata di certificato di garanzia dell’autore.
Concludo questa piccola presentazione, prima di lasciarvi alla sinossi dell’opera, con un ringraziamento speciale a Francesco Bevilacqua, amico, mentore, esempio e guida per me e per chiunque voglia imparare a conoscere la propria terra.
Un ringraziamento particolare va anche ad Alfonso Picone Chiodo, per avermi trasmesso un pizzico della meticolosità e della professionalità che lo ha sempre contraddistinto nel suo lavoro ed al Prof. Vito Teti, che sebbene a distanza, dalle pagine de “Il Senso dei Luoghi” è stato determinante nel conferire a “Viaggio in Aspromonte” la sua configurazione editoriale definitiva.
SINOSSI
Attraverso questo volume, essenzialmente fotografico, si concretizza il tentativo di condurre il lettore sulle tracce del viaggio che ho sinora percorso in Aspromonte, mostrando il territorio dell’estrema punta calabra in una veste nuova, che costituisce quello che probabilmente è il primo tentativo di coniugare la fotografia impegnata di paesaggio con l’attività escursionistica nella provincia di Reggio Calabria.
La prefazione è di Francesco Bevilacqua, avvocato, naturalista, escursionista e scrittore, con all’attivo numerosissime pubblicazioni legate alla Calabria,
Il volume, diviso in cinque grandi aree tematiche, contiene circa quattrocento fotografie, scattate in un arco temporale di oltre otto anni, durante i quali ho avuto modo di studiare questa terra e questa montagna, visitarle e conoscerle, al di là dei confini del Parco Nazionale dell’Aspromonte e della, pur indispensabile tutela operata dall’Ente Parco.
Si inizia con un simposio di immagini dedicate allo straordinario patrimonio boschivo, divise in due sottosezioni (colore e bianconero).
La seconda macro-sezione è dedicata ai torrenti ed alle cascate dell’Aspromonte. I torrenti, meglio noti come “fiumare”, rappresentano un elemento estremamente identitario di questo lembo di Calabria, avendo segnato, con le loro piene improvvise ed il loro apporto d’acqua, il destino delle popolazioni che vivevano sulle sponde.
La terza sezione, “Aspromonte, cuore di pietra” è dedicata alle singolari conformazioni rocciose presenti nel massiccio, che lo caratterizzano e ne costituiscono un ulteriore elemento distintivo. Pietra Cappa, che con i suoi 829 metri s.l.m. e quattro ettari di superficie è il monolite più grande d’Europa, Pietra Castello e l’intera “Valle delle Grandi Pietre”, oltre a numerosi altri siti di estremo interesse storico e paesaggistico.
Il quarto capitolo, intitolato “Bellezza e Rovina”, rappresenta il cuore dell’opera. In esso sono riportate le immagini degli abitati più suggestivi e storicamente importanti del territorio. Il titolo riassume la dicotomia che caratterizza la storia antropologica dell’intera regione, combattuta tra il desiderio dell’abbandono e l’attaccamento alla terra. Non a caso vi sono molti riferimenti all’opera del Prof. Vito Teti, ed alla sua opera “Il senso dei luoghi”, edito da Donzelli.
Il volume si chiude con un capitolo dedicato al Santuario Mariano di Polsi, cuore pulsante dell’Aspromonte e scrigno ricolmo di storia, fede, tradizione e folklore.
Ognuna delle cinque aree tematiche è preceduta da un’introduzione testuale, in parte inedita ed in parte dedicata alla riproposizione dei racconti delle mie escursioni, già pubblicati aliunde.
Di seguito un estratto dell’introduzione dell’autore
Attraverso questo volume si concretizza il tentativo di condurre la gente sulle tracce del viaggio che ho sinora percorso, mostrando il territorio dell’estrema punta calabra in una veste nuova, diversa da quelle indossate nelle pur pregevolissime pubblicazioni che, fino ad oggi, lo hanno visto protagonista, perché costituisce quello che probabilmente è il primo tentativo di coniugare la fotografia impegnata di paesaggio con l’attività escursionistica nella provincia di Reggio Calabria.
Qualcuno potrebbe trovare difficoltà a riscontrare l’elemento di novità, dal momento che sia il fotografo di paesaggio che l’escursionista condividono le attività del camminare e del fotografare. Prova ne è il fatto, ad esempio, che i libri degli amici F. Bevilacqua e A. P. Chiodo sono colmi di meravigliose immagini. Per il primo non soltanto il citato “Aspromonte, la montagna incantata” (Laruffa, 2007), ma tutte le sue guide naturalistiche ed escursionistiche sono corredate da centinaia di fotografie eccezionali. L’ultima di esse, dedicata al Parco Nazionale del Pollino e che lo consacra definitivamente come il più grande scrittore, escursionista e naturalista Calabrese contemporaneo, è arricchita da oltre 650 fotografie di gran pregio, realizzate durante le numerose escursioni che l’autore ha svolto in oltre trent’anni sul massiccio sede del più grande parco nazionale d’Europa.
Alfonso Picone, dal canto suo, ha curato numerose pubblicazioni, sia di carattere turistico che scientifico, arricchite da stupende immagini: “Segni dell’uomo nelle terre alte d’Aspromonte”, oppure “Aspetti naturalistici dell’area grecanica” e la recente “Guida Naturalistica della Calabria Greca” edita da Rubbettino, sono non soltanto delle illuminate opere letterarie, ma anche un nutrito album di meravigliose fotografie. L’escursionista, il naturalista, finanche l’antropologo sono anche fotografi, non c’è dubbio. La fotografia, tuttavia, è una forma espressiva estremamente poliedrica, che si affianca molto bene a numerose attività umane, diventandone spesso un irrinunciabile complemento. Le immagini consentono di dare maggior forza alle parole ed il loro elevato mimetismo avvicina ancor di più lo spettatore al cuore di un tema, di una indagine o, nel nostro caso, di una escursione.
Cosa succede, però, quando il rapporto si inverte, quando, cioè, si parte dalla fotografia per arrivare a qualcosa d’altro? La risposta è proprio tra le pagine di questo volume.
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